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Commemorazione dei defunti

Dopo aver celebrato la solennità di tutti i santi la Chiesa Santa di Dio ci propone il 2 Novembre la commemorazione dei fedeli defunti.Già nel II secolo ci sono testimonianze che i cristiani pregavano e celebravano l’Eucaristia per i loro defunti. All’inizio il terzo giorno dalla sepoltura, poi l’anniversario. In seguito il 7° giorno, il 30°. L’anno ufficiale è il 998, quando l’abate Odilone di Cluny (994-1048) rese obbligatoria, in tutti i monasteri sottoposti a lui, questa memoria del 2 novembre.

La commemorazione dei fedeli defunti non deve far pensare a qualcosa di simile ad un mero ‘ricordo umano’. Cristo, infatti, ha vinto per sempre la morte con la sua Resurrezione ed ha fatto nuove tutte le cose: la morte non ha più la sua vittoria! In questa dimensione del mistero torna a risplendere quella verità di fede chiamata la ‘Comunione dei santi ‘ che unisce – in Cristo – i membri della Chiesa trionfante con quelli della Chiesa purgante e della Chiesa militante sulla terra. I fedeli della Chiesa militante sono già in cammino verso la Gerusalemme celeste e appartengono allo stesso popolo rendento da Cristo sulla Croce. Coloro che ci hanno anticipato in Cielo non sono lontani da noi: appartengono tutti alla comunità degli uomini e alla Chiesa, sia quelli che sono morti nell’abbraccio di Dio, come pure tutti coloro dei quali solo il Signore ha conosciuto la fede.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda infatti che: ‘Fino a che il Signore non verrà nella sua gloria e tutti gli angeli con lui e, distrutta la morte, non gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando “chiaramente Dio uno e trino, qual è” : Tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria” (Catechismo, punto 954).”L’unione quindi di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali” (Catechismo, punto 955).

“A causa infatti della loro più intima unione con Cristo, i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità […]. Non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini. […] La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine” (Catechismo, punto 956).

“Coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo” (Catechismo, punto 1030).

“La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt’altra cosa dal castigo dei dannati” (Catechismo, punto 1031).

Preghiamo per i fedeli defunti così come la Chiesa Santa di Dio ci insegna:

L’eterno riposo dona loro Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua,
riposino in pace. Amen