Chi siamo
DOVE SIAMO
Sede: via Piana n.3/C | 50124 Firenze c/o Consorzio Zenit
Segreteria: Dr.ssa Claudia Montaperto
Tel: 055 50341
Consiglio Regionale UNEBA Toscana
Presidente: Andrea Blandi
Vice Presidente: Carlo Alberto Orvietani
Membri del Consiglio regionale: Valentina Balestri, Valentina Blandi, Franco Barozzi, Augusto Borsi, Carmelo Capizzi, Riccardo Novi, Roberto Fenili, Paolo Orsucci, Antonia Peroni, Massimo Rapezzi, Renza Senesi, Nicola Zannoni, Paola Zugheri
Consiglio Provinciale UNEBA Firenze
Presidente: Marcello Degli Innocenti
Vice Presidente: Carmelo Capizzi
Membri del Consiglio provinciale: Paola Benvenuti, Antonio Borgioli, Augusto Borsi, Elena Capanni, Alessandra Vaselli, Paola Zugheri
Consiglio Provinciale UNEBA Prato
Presidente: Vladimiro D’Agostino
Vice Presidente: Roberto Macri
Membri del Consiglio provinciale: Renza Sanesi, Aunolio Risaliti, Suor Paola Colotto, Antonio Sferrino
Consiglio Provinciale UNEBA Pistoia
Commissario: Paolo Orsucci
Consiglio Provinciale UNEBA Pisa
Presidente: Riccardo Novi
Vice Presidente: Francesco Dragonetti
Membri del Consiglio provinciale: Giovanni Vicari, Angelo Boddi, Lina Marianelli, Suor Kiram Lakra, Angelita Calabrò, Marco Regoli, Samuele Chiassoni, Matteo Leggerini, Alessandro Fantei
Consiglio Provinciale UNEBA Livorno
Presidente: Franco Falorni
Vice Presidente: Carlo Alberto Orvietani
Membri del Consiglio provinciale: Massimo Rapezzi, Antonia Peroni, Anna Chiriconi
Consiglio Provinciale UNEBA LUCCA
Commissario: Carmelo Capizzi
Consiglio Provinciale UNEBA MASSA-CARRARA
Commissario: Nicola Zannoni
Consiglio Provinciale UNEBA SIENA
Commissario: Franco Barozzi
Consiglio Provinciale UNEBA AREZZO
Commissario: Augusto Borsi
Consiglio Provinciale UNEBA GROSSETO
Commissario: Roberto Fenili
La storia di Uneba
L’idea di costituire l’Uneba nasce nel 1950 da un’intuizione dell’allora Card. Giovanbastista Montini, Arcivescovo di Milano, poi futuro Papa Paolo VI ora Santo. Infatti, l’iniziativa di unire in un’unica forma associativa gli enti privati di ispirazione cattolica e, per la loro storia ed origine, le IPAB nacque e maturò nel corso di un ciclo di riunioni che, auspice l’Istituto cattolico di attivita sociali (ICAS, lo stesso che promosse e pubblicò il Codice di Camaldoli del 1943, in cui si gettarono le basi della Costituzione italiana), si tennero con cadenza quasi settimanale (18 riunioni) a Milano dal settembre 1949 all’aprile 1950. Questi i componenti di quel comitato “costituente”: dott. Angelo Bianchi Bosisio, dott.ssa Adele Bonolis, ing. Rosita Bossi, comm. Antonio Demartini, dott. Giuseppe Ferrario, padre Pietro Filippetto S.J., arch. Piero Gnecchi Ruscone, avv. Anna Goldanigo Colombo, padre Giacomo Perico S.J., prof. Mario Romani, dott.Goffredo Romolotti, dott.ssa Odile Vallin.
Sulla base delle conclusioni di questo gruppo di lavoro e grazie all’impegno, tra gli altri, di Giambattista Migliori, di Goffredo Romolotti, di Claudia Scolari Giudici, di Rosita Bossi, di Don Penco, di mons. Rampi, si diede vita ad un Comitato Promotore di quella che sarebbe poi divenuta la Associazione fra gli Enti Privati di Assistenza e Beneficenza (A.N.E.P.A.B.), con la finalità di svolgere un ruolo determinante nel campo assistenziale e dare un sostanziale contributo alla organizzazione dell’assistenza privata, come espressione del diritto-dovere dei cittadini singoli ed associati di partecipare alla realizzazione del principio di solidarietà solennemente enunciato dalla Costituzione repubblicana.
Ne emerse la convinzione della urgente necessità di tentare la riunione su scala nazionale di tutte le opere assistenziali che in un primo momento vennero definite “private”, e si propose una formula di “intesa”, più ancora che associativa vera e propria, per salvaguardare l’autonomia degli enti e non ostacolare le esistenti associazioni di categoria.
Già da questa cautela si possono comprendere l’originalità dell’iniziativa, le difficoltà della sua attuazione per gli ostacoli e le gelosie delle organizzazioni esistenti, di cui si troverà traccia nell’intervento dell’Arcivescovo di Milano, mons. Giovanni Battista Montini, al Congresso del 1955, con l’affermazione che le “riserve” avanzate su questo tentativo di coordinamento cadevano di fronte alle modalità di azione con le quali l’Associazione si era espressa, garantendo l’autonomia degli enti associati e la loro ispirazione.
L’iniziativa ebbe una prima concreta sperimentazione a Brescia, dove fu costituita la prima Unione provinciale di enti e istituzioni assistenziali. Il 20 novembre 1950 si tenne, a Milano, il I° Congresso nazionale delle opere assistenziali e comunque interessate all’iniziativa; ne derivarono indicazioni per una più precisa e funzionale definizione del movimento, confermandone la vitalità e le prospettive e individuando le linee di base per la sua fisionomia giuridica, il suo campo d’azione, i suoi programmi e i suoi termini organizzativi.
Anche in questa fase fu di grande aiuto il contributo dell’Istituto Cattolico Attività Sociali (I.C.A.S.), il cui assistente ecclesiastico Mons. Mario Puccinelli diverrà poi e per molti anni il maggiore ispiratore della “cultura UNEBA”: ispirata ai principi della dottrina sociale della Chiesa, ma estranea ad ogni forma di confessionalismo; attenta ai valori fondamentali della Costituzione italiana e indipendente dai partiti; decisa sostenitrice dei principi di pluralismo e sussidiarietà che negli anni “cinquanta” non erano certamente di moda (e che ancora oggi vengono più proclamati che attuati) ed aperta e sensibile alla collaborazione con le pubbliche amministrazioni; decisa sostenitrice delle libere iniziative assistenziali, ma nella misura in cui offrano un servizio di qualità alle persone.
Proficua anche la collaborazione della Amministrazione per le Attività Assistenziali Italiane e Internazionali (A.A.I.), che distaccò presso l’UNEBA un proprio dirigente, il dott. Goffredo Romolotti, cui, quale primo segretario generale, si deve la realizzazione della struttura e la sua diffusione in tutta Italia.
La formalizzazione della nascita della nuova associazione avverrà poi nel gennaio 1951, sempre a Milano, con il deposito presso il notaio dell’atto costitutivo e dello statuto. Attualmente l’UNEBA è un’organizzazione di enti del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo di ispirazione cristiana con oltre 1000 enti associati in tutta Italia e certamente una delle più grandi nel panorama territoriale nazionale.
Per realizzare le proprie finalità, l’UNEBA si articola in Federazioni Regionali ed Associazioni Provinciali dei territori nei quali sono presenti enti associati, le quali, nell’ambito dei principi di cui allo Statuto, e nel rispetto delle direttive stabilite dal Consiglio Nazionale, godono di ampia autonomia gestionale di tesoreria e di bilancio, ferma restando la loro natura di enti no profit.