Mese di Ottobre, mese del Santo Rosario

La Chiesa, tradizionalmente, dedica i mesi dell’anno ad una devozione particolare che sottopone al popolo santo di Dio.
Il mese di Ottobre,  così bello e ricco di feste mariane, è dedicato al Santo Rosario.
Dalla Luce del Vangelo la Santa Tradizione, la sana Teologia, il Magistero perenne e la stessa vita ed insegnamento di tutti i Santi sbocciati nel gran giardino della cattolicita’ hanno fatto a gara nel raccomandare la recita costante di questa grande e bella preghiera mariana e cristocentrica. Non è possibile riportare in una riflessione come questa neppure una sintesi minimale di quante lodi e ‘raccomandazioni’ sono state fatte a favore di questa grande preghiera che la cristianità porta da sempre nel cuore.
Ci basta qui riportare le parole di un grande santo a noi contemporaneo, San Giovanni Paolo II che dedicò al S. Rosario la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae: ‘Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio. Quanto fin qui s’è detto, esprime ampiamente la ricchezza di questa preghiera tradizionale, che ha la semplicità di una preghiera popolare, ma anche la profondità teologica di una preghiera adatta a chi avverte l’esigenza di una contemplazione più matura. A questa preghiera la Chiesa ha riconosciuto sempre una particolare efficacia, affidando ad essa, alla sua recita corale, alla sua pratica costante, le cause più difficili. In momenti in cui la cristianità stessa era minacciata, fu alla forza di questa preghiera che si attribuì lo scampato pericolo e la Vergine del Rosario fu salutata come propiziatrice della salvezza. Oggi all’efficacia di questa preghiera consegno volentieri – l’ho accennato all’inizio – la causa della pace nel mondo e quella della famiglia.Mi rivolgo in particolare a voi, cari Confratelli nell’Episcopato, sacerdoti e diaconi, e a voi, operatori pastorali nei diversi ministeri, perché, facendo esperienza personale della bellezza del Rosario, ne diventiate solerti promotori.

Confido anche in voi, teologi, perché praticando una riflessione al tempo stesso rigorosa e sapienziale, radicata nella Parola di Dio e sensibile al vissuto del popolo cristiano, facciate scoprire, di questa preghiera tradizionale, i fondamenti biblici, le ricchezze spirituali, la validità pastorale. Conto su di voi, consacrati e consacrate, chiamati a titolo particolare a contemplare il volto di Cristo alla scuola di Maria. Guardo a voi tutti, fratelli e sorelle di ogni condizione, a voi, famiglie cristiane, a voi, ammalati e anziani, a voi giovani: riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia, nel contesto della vita quotidiana. Che questo mio appello non cada inascoltato! All’inizio del venticinquesimo anno di Pontificato, affido questa Lettera apostolica alle mani sapienti della Vergine Maria, prostrandomi spiritualmente davanti alla sua immagine nello splendido santuario a Lei edificato dal beato Bartolo Longo, apostolo del Rosario. Faccio volentieri mie le parole toccanti con le quali egli chiude la celebre Supplica alla Regina del Santo Rosario: « O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora dell’agonia. A te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo’.

Contributi dal Ministero per Enti del Terzo Settore – Cerchiamo enti Uneba per partecipare al bando

Partecipazione all’Avviso pubblico 2/2024 del Ministero delle politiche sociali che mette a disposizione risorse per fondazioni, associazioni di promozione sociale ed organizzazioni di volontariato ai sensi dell’articolo 72 del Codice del Terzo Settore: ecco un’opportunità di partnership per gli enti Uneba.

L’associato Uneba Toscana Fondazione Madonna del Soccorso, d’intesa con Uneba nazionale, propone l’adesione al suo progetto “Insieme è meglio”, da presentare secondo le regole previste dall’Avviso 2/2024.

Il progetto può assegnare risorse per attività che gli enti svolgono in questi ambiti:
• musicoterapia
• orti sociali
• attività con animali d’affezione
• potenziamento delle attività motorie e di fisioterapia ordinarie
• potenziamento delle attività di animazione ordinarie

Il progetto prevede un cofinanziamento di almeno il 50% per le fondazioni e di almeno il 20% per aps e odv. Il contributo in arrivo dall’Avviso (ovviamente se il progetto presentato venisse approvato) sarebbe quindi al massimo del 50% della spesa complessiva sostenuta, per le fondazioni, e dell’80% della spesa complessiva sostenuta, per odv e aps.

Inoltre, il progetto può assegnare risorse agli enti per l’acquisto di hardware (es. computer, tablet…) e software (programmi)

Come chiedere di partecipare
Compilando il modulo che trovate qui sotto o qui

Entro quando chiedere di partecipare?
Entro le 12 di giovedì 10 ottobre 2024.

Chi può chiedere di partecipare?
Fondazioni, associazioni di promozione sociale ed organizzazioni di volontariato.
Cerchiamo realtà presenti in tutte le regioni d’Italia. Per questo l’appello è particolarmente rivolto alle regioni in cui sono presenti pochi enti non profit associati Uneba. Se si candideranno più enti della stessa regione, non sarà possibile garantire a tutti di partecipare.

Che impegno prendono gli enti se aderiscono al progetto?
Gli enti che compilano il modulo, e che saranno scelti per partecipare al progetto, riceveranno da Fondazione Madonna del Soccorso maggiori dettagli sul progetto stesso e dovranno compilare la dichiarazione di partenariato prevista dall’Avviso

Chi ha la responsabilità della gestione amministrativa del progetto?
Fondazione Madonna del Soccorso

Che ruolo ha Uneba?
Si occupa di far conoscere il progetto agli enti, ma non della sua diretta gestione

A chi scrivere per saperne di più?

a.panicucci@madonnadelsoccorsoets.it

 

Progetti nazionali di enti del Terzo Settore, contributi dal Ministero del Lavoro

22.7 milioni disponibili per progetti degli enti del Terzo Settore: domande da presentare  entro le 20 del 22 ottobre. Si tratta dei fondi ex articolo 2 del Codice del Terzo Settore (decreto legislativo 117 del 2017).

Come spiega l’Avviso 2/2024 del Ministero del lavoro, i progetti devono avere un costo previsto tra 250.000 e 600.000 euro. Se si tratta di progetti presentati da Fondazioni, il contributo ministeriale non potrà superare il 50% del totale.

Tra i criteri adottati per assegnare il contributo: esperienza maturata nel triennio precedente, numero di regioni coinvolte, risorse umane coinvolte, percentuale di cofinanziamento.

L’allegato all’Avviso 2/2024 elenca le aree di intervento in cui possono svilupparsi i progetti da candidare. Tra le tantissime diverse aree possibili, declinazioni delle azioni dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ne elenchiamo alcuni che potrebbero essere di particolare interesse per gli enti Uneba:

  • anticipare e individuare situazioni di fragilità e di bisogno che possano coinvolgere anche fasce di popolazione particolarmente esposte (ad esempio: minori, anziani soli, persone non autonome in situazioni di precarietà economica, ecc.);
    realizzare azioni di responsabilizzazione e di coinvolgimento attivo dei beneficiari finali (welfare generativo), al fine di aumentare il rendimento degli interventi attuati a beneficio dell’intera comunità;
  • contrastare condizioni di fragilità e di svantaggio della persona al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale;
    contrastare le solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento attivo e partecipato;
  • sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti;
  • contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento attivo e partecipato;
  • accrescimento della consapevolezza per l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze per favorire l’autonomia delle persone con disabilità grave e una migliore gestione della vita quotidiana, anche attraverso tirocini per l’inclusione sociale;
  • promozione della domiciliarità come approccio nell’erogazione dei servizi di cura territoriali.

Pontedera: alla Misericordia ritornano le ‘Suore’

Ci piace condividere questa bella notizia sulla nostra pagina Uneba. Spesso si sentono le notizie di comunità religiose che lasciano città e paesi del nostro territorio chiudendo opere sociali ed educative nel dispiacere generale mentre – in questo caso – la notizia consiste proprio nel ritorno di una Comunità religiosa a Pontedera e, in particolare,  presso la locale Confraternita di Misericordia. Grazie all’impegno del Governatore Matteo Leggerini – in accordo con la Parrocchia e il nulla osta dell’arcivescovo di Pisa – la comunità religiosa delle Suore del Sacro Cuore avvierà la sua presenza ed il suo servizio in Città. L’ultima comunità di religiose – Suore di San Vincenzo de Paoli – aveva lasciato la Confraternita di Misericordia nel 2017. Quest’anno, proprio in occasione della festa patronale di San Faustino, Pontedera si appresta ad accogliere le Suore. Si tratta di una comunità composta da tre religiose che svolgeranno servizi per i poveri ma anche per gli anziani ed in parrocchia arricchendo così il locale tessuto sociale di solidarietà e di testimonianza di fede.
La data fissata per l’accoglienza è quella del 10 Ottobre durante la S. Messa che sarà celebrata alle ore 18.30 in Duomo a Pontedera. Il Governatore della Misericordia Matteo Leggerini ricorda che: ‘La loro presenza e molto importante e costituisce un prezioso arricchimento per la nostra Confraternita e la Città tutta’.

Decreto Coesione: sgravi contributivi in dettaglio

1 – BONUS GIOVANI  2024-2025

Il Decreto Coesione – in particolare all’art. 22 – ha previsto per  i datori di lavoro privati che:

  • dal 1°  settembre  2024  e  fino  al  31  dicembre 2025 assumono a tempo indeterminato (o trasformano i contratti a termine in  indeterminati)
  • personale non dirigenziale   che alla  data  dell’assunzione  non hanno compiuto  35 anni  e non sono  stati mai occupati a tempo indeterminato.
  • per  un  periodo  massimo di ventiquattro mesi,
  • l’esonero dal versamento  del  100  per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro  (esclusi i premi INAIL)
  • nel limite massimo di  500 euro su base  mensile ,   nei  limiti  della  spesa  autorizzata  e dei criteri  di  ammissibilita’  previsti  dal  Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021 – 2027.

Resta  ferma  l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Da questa disciplina sono esclusi i rapporti di lavoro domestico e  rapporti  di apprendistato. (Ma l’esonero  spetta  anche  nei  casi  di  precedente  assunzione con contratto di lavoro di  apprendistato non confermato)

Si deve precisare che per i datori di lavoro privati che assumono  lavoratori  in una sede o unita’ produttiva ubicata nelle regioni  Abruzzo,  Molise, Campania, Basilicata,  Sicilia,  Puglia,  Calabria  e  Sardegna,  il l limite massimo di importo  sale a  650 euro su base mensile  l’esonero contributivo NON  spetta ai datori di lavoro che,  nei  sei  mesi precedenti l’assunzione, abbiano effettuato  licenziamenti  individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a  licenziamenti collettivi,   nella medesima unita’ produttiva.

Il  licenziamento  nei  sei  mesi  successivi  all’assunzione  incentivata  della lavoratrice e di altro dipendente nella stessa mansione,  comporta  la  revoca  dell’esonero  e  il  recupero  del  beneficio.

Le risorse stanziate sono pari a 34,4 milioni di euro  per  l’anno 2024, di 458,3 milioni di euro per l’anno 2025, di 682,5  milioni  di euro per l’anno 2026 e di 254,1 milioni  di  euro  per  l’anno  2027.

2 – BONUS DONNE

All’art. 23 si prede  un simile esonero totale  per

  • le assunzioni a  tempo  indeterminato effettuate tra il 1 gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 per un periodo
  • massimo di ventiquattro mesi,
  • nel limite massimo di importo pari a 650 euro  su  base  mensile   per donne  di  qualsiasi eta’, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno  sei mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica  per il Mezzogiorno,  e per donne  di  qualsiasi  eta’  prive  di  un  impiego  regolarmente  retribuito  da  almeno   ventiquattro   mesi,   ovunque  residenti.

E’ richiesto un conseguente  incremento occupazionale netto calcolato sulla  base  della  differenza  tra  il numero dei lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e  il  numero  dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti.

Il limite di spesa di 7,1 milioni di  euro  per  l’anno  2024, 107,3 milioni di euro per l’anno 2025, 208,2  milioni  di  euro

per l’anno  2026  e  di  115,7  milioni  di  euro  per  l’anno  2027.

3- Bonus  Piccole imprese  Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno

Infine,  ai datori di  lavoro  privati  che  occupano  fino  a  10  dipendenti nel mese di assunzione e che

  •  assumono presso  una  sede  o  unita’ produttiva ubicata in una delle regioni della  Zona  economica  Speciale unica per il Mezzogiorno
  •  dal 1° settembre 2024 al 31  dicembre  2025
  • soggetti under 35  disoccupati da almeno ventiquattro mesi oppure
  • soggetti che  alla  data  dell’assunzione  incentivata sono stati occupati a  tempo  indeterminato  alle  dipendenze  di  un diverso datore di lavoro che ha beneficiato parzialmente dell’esonero
  • e’ riconosciuto, per un periodo massimo di ventiquattro  mesi, l’esonero dal versamento del  100  per  cento  dei  complessivi contributi  previdenziali  a  carico  dei  datori  di   lavoro,   con  esclusione dei premi e contributi INAIL,
  • nel  limite  massimo di importo pari a  650  euro  su  base  mensile  per  ciascun  lavoratore.

Anziani, cura, valori – Convegno Uneba a S.Giovanni Lupatoto, Verona

“Valori e valore nella cura della persona anziana – Etica e sostenibilità dei servizi, strategie di innovazione e resistenza” è il convegno Uneba in programma al San Giovanni Lupatoto, vicino a Verona, giovedì 10 pomeriggio e venerdì 11 ottobre mattina 2024.

Lo organizza Uneba nazionale in collaborazione con Uneba Veneto. e la Commissione Anziani di Uneba

Crediti formativi per assistenti sociali.

“Valori e valore nella cura della persona anziana – Etica e sostenibilità dei servizi, strategie di innovazione e resistenza” – Programma pdf

GIOVEDÌ 10 OTTOBRE

Moderatore: Elisabetta Elio, Coordinatrice Commissione Anziani di Uneba nazionale
Ore 14 apertura dei lavori:

  • Franco Massi, Presidente Uneba
  • Francesco Facci, Presidente Regionale Uneba Veneto

Saluti delle autorità:

  • Lorenzo Fontana, Presidente Camera dei Deputati *
  • Attilio Gastaldello, Sindaco di San Giovani Lupatoto *
  • Maurizio Simonato, Assessore alle Politiche Sociali di San Giovanni Lupatoto*
  • Patrizia Benini, Direttore Generale Az Ulss 9 Scaligera *
  • Callisto Marco Bravi, Direttore Generale Az. Ospedaliera di Verona
  • Bruno Giordano, Presidente Fondazione CariVerona

*=da confermare

Intervento di apertura:
Ore 15,00 S. E. Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Verona: “Valori, impegno, professionalità per il futuro della Cura”

Interventi
Ore 15,30 Cristiano Gori, Coordinatore del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza: “Accessibilità ai servizi per le persone non autosufficienti. Scenari italiani ed europei”

Ore 16,00 Elisabetta Notarnicola, Università Bocconi di Milano: “6° rapporto Osservatorio LTC  – Long Term Care e sostenibilità della Cura – Il posizionamento strategico dei gestori”

Ore 16,25 Alberto V. Fedeli, Commissione Giuridica di Uneba nazionale:  “L. 118/2022 – La concorrenza nei servizi sociosanitari”

Ore 16,50 pausa caffè

Ore 17,15 Tavola rotonda sulle sollecitazioni precedenti

Intervengono i tre relatori precedenti oltre a:

  • Manuela Lanzarin, Assessore a sanità, servizi sociali e programmazione socio-sanitaria della Regione Veneto
  • Riccardo Riccardi, Assessore a salute, politiche sociali e disabilità e delegato alla protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia
  • Virginio Marchesi, Presidente Uneba Milano: “I dati delle regioni nella ricerca Uneba”.

ore 18,30 “Esperienze concrete per costruire un futuro possibile ai servizi per le persone fragili”.

  • presentazione di Adoa e di ConAdoa
  • presentazione di Fondazione Opera della Speranza di Alano di Piave (Belluno)

ore 19,30 chiusura dei lavori

ore 20,00 cena

VENERDI’ 11 OTTOBRE

ore 8,00 Santa Messa

ore 9,00 Ripresa dei lavori del convegno

Moderatore: Patrizia Scalabrin, Commissione Anziani nazionale

Ore 9,15 Don Massimo Angelelli, Direttore Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Cei:  “Universalità e diritto di accesso alle cure. Emergenze e prospettive nel settore socio-sanitario”

Ore 9,45 Giorgio Mion, Università di Verona : “Operare nelle organizzazioni di cura: spunti per una nuova etica del lavoro”

Ore 10,15 pausa caffè

Ore 10,45 Francesco Facci, Presidente Uneba Veneto: “L’impegno di Uneba nella cura di chi cura”

Ore 11,00 Giuseppe Guaricci, Coordinatore Responsabile del servizio di Formazione a Distanza di Uneba : “Nuovi approcci comunicativi con le persone anziane”

Ore 11, 15 Esperienze a confronto: interventi preordinati

Dibattito
Ore 12,15 Giorgio Mion, Università di Verona Sintesi e presentazione del documento finale
Ore 12,30 chiusura dei lavori

Ore 13.00 pranzo

SCHEDA DI ISCRIZIONE AL CONVEGNO (che trovate anche qui sotto)

https://forms.gle/rniEjBF2SNQ4kVkFA

 

PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO

Uneba Nazionale in collaborazione con Uneba Veneto e la Commissione nazionale anziani, propone questo Convegno quale occasione di riflessione sulla realtà in cui oggi operano gli enti di servizio alle persone fragili, con particolare riferimento agli enti non profit di origine cristiana.
Più di altri gli Enti Uneba, oggi, hanno il dovere di cercare e trovare il giusto equilibrio tra sostenibilità ed etica, tra economia ed etica a garanzia del diritto di accesso alle cure coinvolgendo tutti gli attori della rete, dai decisori istituzionali, per la competenza e la responsabilità che, ad ogni livello, esercitano nella programmazione dei Sistemi di Salute fino ai singoli operatori che rendono concrete, nei territori, le scelte politiche.
Il convegno propone un’attenta analisi del momento presente in cui operano i servizi alla persona anziana fragile, affrontando le varie tematiche sia sul piano normativo sia su quello dei dati che emergono dagli Osservatori sia sul piano esperienziale. Ciò al fine di contribuire fattivamente all’azione politica del Governo e delle Regioni e di individuare i percorsi possibili per dare continuità e speranza alla Cura delle fragilità.   

Qui troverai tutti gli articoli sul convegno Uneba di Verona

“Valori e valore nella cura della persona anziana” ha il sostegno di…

NOTA UNEBA SULL’ISCRIZIONE ALL’ALBO DEGLI EDUCATORI SOCIO-PEDAGOGICI

L’8 maggio 2024 è entrata in vigore la L. 55/2024 contenente le “Disposizioni in materia di
ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali”,
che ha disposto, tra il resto, l’istituzione di due differenti albi – dei pedagogisti e degli educatori
professionali socio-pedagogici – nonché la costituzione dell’Ordine delle professioni pedagogiche ed
educative.
Tale norma ha definito le professioni operanti in campo pedagogico ed educativo, indicando
i requisiti necessari per l’esercizio di tale professione.
Tra i requisiti è indicato anche quello dell’obbligatoria iscrizione al relativo albo, che tuttavia va
coordinato con la ancor vigente normativa di introduzione dei titoli abilitanti (art. 1, comma 595-599,
legge n. 205/2017 e D.lgs. n. 65/2017 in quanto richiamato) e con la fase di prima attuazione normata
dall’art. 11 della L. 55/2024.
Sono emerse non poche difficoltà interpretative, anche con riferimento al termine entro cui
far pervenire le domande di iscrizione in prima applicazione, fissato dall’art. 10 entro novanta
giorni dall’entrata in vigore della legge (dunque il 6 agosto). È probabile – e auspicabile – che detto
termine sia prorogato (occorre però un intervento legislativo) e tuttavia, in ogni caso, riteniamo che
sia un termine fissato solo per la prima costituzione della platea di iscritti per poter procedere
all’indizione delle elezioni dei presidenti degli albi, essendo contemplato nell’art. 10, comma 2, della
L. 55/2024 che disciplina appunto il tema elettorale, e non per la presentazione delle domande in
prima attuazione ai sensi dell’art. 11, che prevede solo che siano presentate a partire dalla data di
nomina del commissario, senza un richiamo al termine fissato dall’art. 10. Tale interpretazione, che
riteniamo corretta, è stata assunta dal Commissario designato della Puglia, con provvedimento in data
5/07/2024, che ha fissato come termine finale il 2 ottobre. Cautelativamente si suggerisce di rispettare
in ogni caso il termine, nell’auspicio che sia prorogato, soprattutto per chi, come si dirà, ha ai sensi
dell’art. 11, una più ampia possibilità di iscrizione in sede di prima attuazione della nuova normativa.
La questione decisamente più rilevante è far chiarezza in ordine ai titoli legittimanti
l’iscrizione all’albo degli educatori socio-pedagogici, come individuati ex artt. 4 e 11 della L.
55/2024.

 

IV GIORNATA MONDIALE DEI NONNI E DEGLI ANZIANI

“Troppo spesso la solitudine è l’amara compagna della vita di noi, anziani e nonni. Tante volte, da vescovo di Buenos Aires, mi è capitato di visitare case di riposo e di rendermi conto di quanto raramente quelle persone ricevessero visite: alcune non vedevano i loro cari da molti mesi”.

 

“(…) Si è ormai diffusa la convinzione che gli anziani fanno pesare sui giovani il costo dell’assistenza di cui hanno bisogno, e in questo modo sottraggono risorse allo sviluppo del Paese e dunque ai giovani. Si tratta di una percezione distorta della realtà. È come se la sopravvivenza degli anziani mettesse a rischio quella dei giovani. Come se per favorire i giovani fosse necessario trascurare gli anziani o addirittura sopprimerli. La contrapposizione tra le generazioni è un inganno ed è un frutto avvelenato della cultura dello scontro”

“La solitudine e lo scarto degli anziani non sono casuali né ineluttabili, bensì frutto di scelte – politiche, economiche, sociali e personali – che non riconoscono la dignità infinita di ogni persona «al di là di ogni circostanza e in qualunque stato o situazione si trovi» (Dich. Dignitas infinita, 1). Ciò avviene quando si smarrisce il valore di ciascuno e le persone diventano solo un costo, in alcuni casi troppo elevato da pagare. Ciò che è peggio è che, spesso, gli anziani stessi finiscono per essere succubi di questa mentalità e giungono a considerarsi come un peso, desiderando essi stessi per primi di farsi da parte”.

“La nostra gratitudine va a tutte quelle persone che, pur con tanti sacrifici (…) si stanno prendendo cura di un anziano o semplicemente mostrano quotidianamente la loro vicinanza a parenti o conoscenti che non hanno più nessuno. (…) Stando vicino agli anziani, riconoscendo il ruolo insostituibile che essi hanno nella famiglia, nella società e nella Chiesa, riceveremo anche noi tanti doni, tante grazie, tante benedizioni!

“All’atteggiamento egoistico che porta allo scarto e alla solitudine contrapponiamo il cuore aperto e il volto lieto di chi ha il coraggio di dire “non ti abbandonerò!” e di intraprendere un cammino differente”.

Esenzione Imu enti non commerciali, Circolare indicazioni dal Mef e Istituti Religiosi – Documento USMI

Circolare del Mef con chiarimenti sulle norme di interpretazione autentica della legge di Bilancio 2024 sull’esclusione dall’imposta degli immobili posseduti e utilizzati da Enc per attività meritevoli di tutela. Il dipartimento delle finanze, con la circolare n. 2 del 16 luglio 2024, fa luce sulle novità introdotte dalla legge di bilancio 2024 (legge n. 213/2023) riguardo all’applicazione dell’esenzione Imu su immobili posseduti e utilizzati dagli Enti non commerciali (Enc) per lo svolgimento con modalità non commerciali delle attività meritevoli di tutela.

 

Più nello specifico, l’articolo 1, comma 71, della legge di bilancio 2024 è intervenuta quale norma di interpretazione autentica dell’esenzione dall’imposta municipale unica disciplinata dall’articolo 1, comma 759, lettera g), della legge n. 160/2019 per gli immobili posseduti dagli Enc e destinati alla attività istituzionali non commerciali.

In particolare, la disposizione interpretativa dell’agevolazione precisa che:

  1. gli immobili si intendono posseduti anche nel caso in cui sono concessi in comodato a un soggetto tra quelli previsti dall’articolo 73, comma 1, lettera c), del Tuir (“enti pubblici e privati diversi dalle società, i trust che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale nonché gli organismi di investimento collettivo del risparmio, residenti nel territorio dello Stato”) funzionalmente o strutturalmente collegato al concedente, a patto che il comodatario svolga nell’immobile esclusivamente le attività istituzionali che consentono di beneficiare dell’esenzione
  2. ai fini dell’esenzione, gli immobili si intendono utilizzati quando sono strumentali alle destinazioni previste dall’articolo 7, comma 1, lettera i, del decreto legislativo n. 504/1992 (assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, eccetera) anche in assenza di esercizio attuale delle attività stesse, purché ciò non determini la cessazione definitiva della strumentalità.

 

COMUNICATO USMI

Appello alla Regione Toscana: rivedere le tariffe del welfare

Per salvare il welfare in Toscana, serve che la Regione proceda a una revisione al rialzo delle tariffe – visto anche l’aumento del costo del personale-  e che intervenga con la banche perché gli enti del welfare possano beneficiare di un costo del denaro inferiore a quello attuale.

E’ l’appello alla Regione Toscana del Coordinamento Welfare Toscano “7 maggio”, a cui fanno capo i coordinamenti delle associazioni di categoria (tra cui Uneba Toscana) e anche le organizzazioni sindacali

Qui sotto o qui il testo dell’appello del Coordinamento Welfare Toscano “7 maggio”

Appello-Welfare-Toscano-a-rischio