E’ stato pubblicato il nuovo Decreto Superbonus approvato dal Governo nell’ultimo consiglio dei Ministri. Riportiamo di seguito il Comunicato Uneba Nazionale: ‘Con il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri martedì 26 marzo, gli enti non profit perdono la possibilità di beneficiare della cessione del credito e dello sconto in fattura per i lavori di efficientamento energetico. La norma in vigore finora dava invece tempo fino al 31.12.25 per completare i lavori.
“Il decreto del Governo -spiega Massi-, se non cambierà, blocca sul nascere i progetti di tanti enti. Impedisce di realizzare lavori mirati a offrire spazi più accoglienti ad anziani non autosufficienti o persone con disabilità e di ridurre i consumi energetici.”
DOBBIAMO PAGARE NOI PER TUTTI? – “Comprendiamo l’esigenza di limitare le spese – dice Massi – , ma perché devono essere gli enti non profit che assistono gli anziani non autosufficienti o le persone con disabilità a pagare il conto? Non è in un settore già in forte difficoltà, come il nostro che il Governo può tagliare ulteriori risorse”.
VOLETE PORTARCI ALLA CHIUSURA? “La Riforma del Terzo Settore – ricorda Massi- ha penalizzato le Onlus, il Pnrr ha trascurato l’assistenza residenziale agli anziani, la riforma della non autosufficienza si è fermata in mezzo al guado, e ora lo schiaffo alle Onlus sul superbonus: la politica sembra accanirsi contro le strutture che senza scopo di lucro, da decenni se non secoli, si prendono cura della fragilità. Dove vogliamo arrivare? A costringere gli enti a chiudere o a perdere posti di lavoro? A lasciare le famiglie di anziani e persone con disabilità, senza i servizi in grado di accogliere i loro cari specie nelle situazioni di maggiore fragilità?”
Oltre la metà dei posti letto di Rsa in Italia, attualmente, è gestito da enti non profit.
CONTATTEREMO I PARLAMENTARI – “Chiediamo – dice Massi – al Governo e al Parlamento un ripensamento. Lo schema di decreto legge può e deve cambiare. Nei prossimi giorni gli enti Uneba che operano con anziani e persone con disabilità contatteranno i parlamentari del proprio territorio per chiedere delle modifiche al testo nel corso dell’iter di conversione in legge”